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Cinquant’anni di Rolling Stones sotto la lente della semantica

15 Aprile 2014

In occasione del cinquantesimo anniversario dei Rolling Stones e dell’omonimo album d’esordio, uscito il 16 aprile 1964, Expert System ha analizzato i testi delle canzoni per capire come sono cambiate parole ed emozioni nel corso del tempo.

I Rolling Stones compiono cinquant’anni: Expert System, leader in tecnologia semantica per la gestione delle informazioni e quotata sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana, ha analizzato i testi delle canzoni del gruppo rock-blues inglese (344 brani, dagli esordi ai giorni nostri) per tracciare come è cambiato nel corso degli anni l’uso delle parole, identificare i termini più usati e le emozioni più presenti.

Brutti, sporchi e cattivi e da sempre associati a ribellione: questo il modo in cui sono generalmente dipinti i Rolling Stones. Ma al di là di musica, look e inconfondibile presenza scenica, che cosa possono raccontare le loro canzoni?

In cima alla lista delle parole più ricorrenti ci sono i verbi che in generale sembrano trasmettere un senso di concretezza ma anche di dinamismo e cambiamento: be (3887), do (1066), get (788), have (678), can (631), go (629), say (370), know (333) e want (318).

Per quanto riguarda gli aggettivi, quelli possessivi sono i più presenti (my usato 1030, your 804, her 310); seguono poi aggettivi qualificativi come right (usato 151 volte), hard (102), pretty (97).

Da un punto di vista meramente linguistico, sembra che il romanticismo prevalga sulla trasgressione: i nomi più usati sono baby (707 volte) e love (422), seguiti da time (187), night (156), heart (144) e man (140).

E, a proposito di baby, come è visto l’universo femminile?

Nelle canzoni dei Rolling Stones, baby e girl, spesso presenti contemporaneamente negli stessi brani, sono parole molto usate. L’attenzione verso la figura femminile è legata

• prevalentemente all’amore e al desiderio (I just want to make love to you, baby…; I wanna see my girl…; I wanna be your lover, baby…; Come on baby make sweet love to me…;Baby, baby keep me happy; Oh, I love you so much baby…; Why do you hide, baby, why do you hide your love?; You’re the hook up I miss the most… Feel on baby; Baby take a chance, Baby won’t you dance with me);

• all’abbandono, alla nostalgia (Think back a little bit baby…; When your baby leaves you all alone… C’mon baby, cry to me; Ain’t too proud to plead, baby, baby, Please don’t leave me, don’t you go; The keys to your love…; You threw away my love, Why did you do that baby, I wonder why, why you do these things to me…; I’m so in love with you… Yeah, baby, I’m crying over you);

• o, all’opposto ma molto più raramente, a una scarsa considerazione per la figura femminile con l’uso anche di parole forti (Stop breaking down, mama, please, stop breaking down. Stuff is gonna bust you brains out, baby; You’ve got to keep up, baby, keep up, baby with the times, yeah; Hey girls, what you doin’ tonight? … Paint your face, dye your hair, I’ll see you round the back!; Look at that stupid girl; From femme fatales and dirty bitches… )

L’analisi ha fatto poi emergere un uso considerevole di pronomi personali: I e you si contendono praticamente la scena (considerando tutte le canzoni, I è usato 3505 volte mentre you 3171 volte) e poi she (526), we (375) e they (180).

Interessante è l’uso frequente di avverbi e interiezioni (quest’ultime usate probabilmente per ragioni ritmiche e non solo espressive). Al primo posto compare yeah (644), seguito da just (492), so (432), oh (412), no (371), now (285), down (280), never (228), too (193), up (181). Nononstante no (136) prevalga su yes (58), never (90) su always (33), in generale sembra comunque predominante un uso di termini positivi (ad esempio heartbreak è presente solo in 8 canzoni, cry  in 49, lose in 39, sad e hurt in 17 e blue or blues, in relazione a sadness, solo in 4 canzoni).

L’uso dei nomi propri (persone, organizzazioni, luoghi). Alcune canzoni contengono nomi di donna (Claudine, Mona, Angie). In 6 canzoni viene menzionato Gesù e in altri 2 brani viene citato l’FBI.

Rispetto al Regno Unito (con Londra presente solo in 2 canzoni), gli Stati Uniti sono molto più citati, con riferimenti a città come New York (in 10 canzoni), Los Angeles e New Orleans (5 canzoni) e Dallas (3 canzoni).

Emozioni
Oltre all’analisi linguistica, la tecnologia semantica di Expert System consente anche di catturare le emozioni trasmesse dai testi, poiché capisce il senso delle parole e il contesto in cui sono inserite.

Rivolgendo dunque l’attenzione alle emozioni, scopriamo che amore e desiderio sono sempre presenti. Occasionalmente compaiono anche tristezza e speranza (soprattutto negli anni Sessanta), gioia e paura (in particolare negli anni Settanta), ansia, violenza. Negli anni Novanta sembra emergere un senso di negatività ma si parla anche di affetto e spiritualità. Nell’ultimo periodo, appaiono più chiari sentimenti di fiducia e confusione (2000-2009), sofferenza e dissolutezza (solo 8 canzoni, uscite nel 2010).

Rolling Stones