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Halloween e analisi semantica

26 Ottobre 2011

Feste in maschera e cucina al primo posto nelle preferenze degli italiani
27 ott 2011

Expert System presenta oggi i primi risultati di un’indagine in corso dedicata ad Halloween. L’obiettivo della ricerca è tracciare uno spaccato su tendenze e comportamenti degli italiani nei confronti della più grande festa importata dagli Stati Uniti, attraverso l’analisi semantica di un insieme di articoli tratti dall’archivio online del Corriere della Sera e l’elaborazione in tempo reale di un campione di messaggi scambiati via Web dagli utenti di Twitter e Facebook.

 

Come è cambiato l’uso della parola “Halloween” nel nostro Paese?
Fino a epoche piuttosto recenti, la parola Halloween era praticamente sconosciuta in Italia. Una testimonianza può essere tratta dal mondo dei fumetti: nel 1952 esce in USA “Donald Duck – Trick or Treat” che in Italia viene ripreso con un chiaro riferimento alla festa di Halloween solo nel 1992 (“Zio Paperone – Halloween a Paperopoli).

 

Dall’analisi storica degli articoli contenenti Halloween pubblicati dal Corriere della Sera negli ultimi dieci anni, è emerso un uso consolidato del termine (citato mediamente 30 volte ogni anno e presente in 23 testi nel 2001, in 37 nel 2010, passando da una punta massima di 42 articoli nel 2004).

La parola appare associata più spesso agli argomenti tipici della tradizione americana – feste, Carnevale (28%) ma anche a biblioteche e musei (10%), cinema e musica (entrambi 9%), locali notturni (6%) fino a economia (3%).

Non sono mancati poi i riferimenti all’attualità (il tema del terrorismo e di possibili attentati, ad esempio, è molto sentito nel 2001, all’indomani della tragedia delle Due Torri).

 

Twitter, Facebook e… Halloween
Stando ai primi risultati dell’analisi dei messaggi postati in Twitter e sulle bacheche pubbliche di Facebook fra il 20 e il 25 ottobre 2011 (oltre 21000 testi intercettati e analizzati), il divertimento rimane anche per quest’anno il tema principale: rispetto ai primi dieci argomenti dibattuti, infatti, Feste e Carnevale coprono la percentuale più alta, pari all’85% (e rimane presente anche il riferimento a locali notturni, 2%). Al secondo posto dei temi più trattati si attestano per ora al 6% alimenti e cucina (la massiccia presenza di zucca è ovviamente determinante; i dolci sembrano essere per ora protagonisti ma non solo per l’uso frequente del termine “dolcetto” ma anche per cioccolato, crema e biscotti).

La tag cloud mostra i principali concetti correlati ad Halloween emersi dall’analisi dei commenti postati su Twitter e Facebook.

 

Luca Scagliarini, Vice Presidente Strategy & Business Development di Expert System, ha spiegato le motivazioni dell’indagine, illustrando in particolare i criteri su cui si sta lavorando:

 

“L’idea di applicare la nostra tecnologia semantica a un tema leggero come Halloween è nata per curiosità e dalla combinazione di due aspetti. Da un lato la sfera linguistica, che da sempre è il fulcro del nostro lavoro; dall’altro il Web e i social media che, nell’ambito della ricerca e gestione delle informazioni aziendali, rappresentano senz’altro una grande complessità. Il dinamismo estremo con cui oggi si comunica e si creano nuove conoscenze rende tutt’altro che facile identificare rapidamente ciò che è rilevante in una massa di dati in costante crescita esponenziale. La semantica va oltre i limiti delle tradizionali tecnologie perché non cerca di indovinare qualcosa ma si basa sulla comprensione automatica del corretto significato delle parole e del contesto.”

 

“Zucca” e semantica
La tecnologia semantica offre un supporto efficace alle attività di analisti, knowledge worker e specialisti di intelligence, grazie alla capacità di compiere in modo automatico l’analisi grammaticale, logica e lessicale dei testi (documenti di lavoro, pagine web, mail, ecc.). Consente di gestire le informazioni nel modo più corretto e preciso possibile, permettendo di capire in automatico i diversi significati delle parole e il senso del discorso (zucca: ortaggio o testa? coltivare le zucche, risotto alla zucca, senso proprio; non avere sale in zucca, uso metaforico).

 

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